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Il cinema è il modo più diretto per entrare in competizione con Dio. Federico Fellini

Lasciami entrare

Una geniale, bellissima e ben riuscita deviazione all'horror tradizionale.
Il silenzio assordante e l'oscurità del gelido, immacolato inverno svedese con le sue pianure imbiancate offrono lo scenario ideale per questo soft horror romantico. Adattando per il cinema il romanzo semi-autobiografico di John Ajvide Lindqvist (autore tral'altro della sceneggiatura), il regista svedese sceglie di toglierne alcune parti in favore della candida storia d'amore tra Oskar ed Eli. Lui sembra quasi voler saltare a piè pari la fanciullezza e contare i mesi e i giorni di un'età troppo fragile per poter affrontare il mondo. Lei, corpo infantile e asessuato, è condannata alle tenebre e a uccidere per rimanere in vita. Costretti alla solitudine per ragioni diverse e vittime di una società silente che li ha abbandonati a se se stessi, i due bambini si confidano e sostengono trovando un modo per comunicare al di là della parola. La periferia di Stoccolma, ritratta con realismo e puntualità, appare ancora più piccola, monotona e isolata grazie allo sguardo di Alfredson che si rivela abilissimo nel fotografare la provincia attraverso gli usi e i costumi di una manciata di personaggi secondari - alcolizzati nullafacenti, gattari e piccoli bulli - pur tenendo le camere puntate sull'infanzia. Declinando l'horror e scegliendo di non soffermarsi su dettagli sanguinosi (pur essendo il sangue uno dei temi principali), Alfredson mostra una delicatezza poco comune al cinema di genere trovando anche nella musica una formula per sottolineare il romanticismo piuttosto che incalzare la suspense. Aperto a innumerevoli chiavi di lettura, Lasciami entrare è un film che rispetta la tradizione orale vampiresca e ridefinisce la figura del vampiro contemporaneo, come già aveva fatto Twilight, lasciando in sospeso un finale vagamente onirico che corre sui binari di un treno lanciato verso il futuro: CONSIGLIATISSIMO.

Consigliato: da vedere per gli appassionati dell'horror.
Voto:7,5

Australia

Australia, 1939. Sarah Ashley, un'aristocratica inglese, lascia Londra alla volta di Darwin, decisa a ricondurre a casa e al talamo coniugale il proprio consorte. Scortata da un mandriano brusco e attaccabrighe alla tenuta di Faraway Downs, Sarah scopre con sgomento la morte di Lord Ashley e la crisi in cui versa il ranch. L'incontro con una terra orgogliosa e selvaggia e l'affetto per Nullah, un orfano nato da madre aborigena e padre inglese, la convincono a restare e a risollevare le sorti della proprietà. Con l'aiuto di un mandriano innamorato (e ricambiato), di un contabile ubriaco, di un misterioso stregone e di un piccolo meticcio, Sarah condurrà la propria mandria a destinazione attraverso un territorio impervio, vincerà una concorrenza sleale, sopravvivrà a un attacco aereo giapponese e vivrà una spettacolare favola d'amore.
Che dire? Semplicemente bellissimo. Un grande, profondo, meraviglioso kolossal, capace di travolgere letteralmente lo spettatore, facendolo rimanere incollato alla poltrona per tutte le 2 ore e 45 minuti. Un misto di avventura, amore, dramma e magia con lo sfondo di paesaggi a dir poco mozzafiato. Bravissimi i due attori principali, Nicole Kidman, che si riafferma come una delle attrici migliori del mondo, e Hugh Jackman, perfetto nella sua parte di rude mandriano. Molto bravo anche Brandon Walters, che al suo primo debutto cinematografico, nei panni del bambino aborigeno Nullah dimostra una grande capacità espressiva.
Assolutamente spettacolare, poi, è la scena in cui Nullah riesce a fermare una mandria di 2000 capi di bestiame che sembravano ormai destinati a cadere dal precipizio.
Insomma, l'intrattenimento è assicurato, peccato solo per lo scarso riscontro al botteghino che ha deluso di gran lunga le aspettative (nonostante l'uscita mondiale, si parla ancora di "rientrare nelle spese").
In giro ho letto che "Australia" diventerà probabilmente uno di quei film che ci vengono propinati almeno una volta all'anno in tv e farà il suo bell'ascolto in prima serata, seguito da un pubblico che nel frattempo ha altro da fare (preparare cene, discutere di questioni familiari). Spero che non sarà così, soprattutto perché l'Australia avrà difficilmente una così ricca seconda occasione. E bravo Baz Luhrmann.

Consigliato: si
Voto: 8

Sette Anime



Tim Thomas (Will Smith), brillante ingegnere aerospaziale, dopo essere stato causa di un dramma che ha coinvolto sette persone fra cui la moglie, decide di compiere un cammino di redenzione che cambierà per sempre la vita a sette sconosciuti: ma prima di entrare nella loro esistenza con il dono più grande, la vita, vuole verificare, osservandoli, se meritino davvero il suo sacrificio.
Rubando il tesserino di Agente del Fisco del fratello Ben, ne prende in prestito l'identità e si spaccia per esattore, al fine di entrare più facilmente in contatto con i suoi "osservati speciali". Il protagonista però si innamorerà di uno di questi, una donna cardiopatica (Rosario Dawson) che ha urgente bisogno del trapianto del cuore per sopravvivere. Questo imprevisto non cambierà il suo intento iniziale di donare la propria vita (e con essa i suoi organi) alle "sette anime" ma renderà il suo gesto estremo ancora più drammatico. Si ucciderà in un motel utilizzando una medusa mortalmente velenosa stremato dal suo rimorso e dal desiderio di donare ad altri ciò che ad altri ha tolto.
Will Smith torna a collaborare con Muccino dopo il successo de La ricerca della felicità, il risultato è un bellissimo film, arricchito ancora una volta dalla splendida interpretazione di Will.
A differenza di quanto hanno detto i critici in merito a Sette Anime", devo dire che sono uscito dalla sala davvero soddisfatto.
Buona la regia e assolutamente perfetti i due attori principali: Will Smith, che riesce sempre a dare al pubblico quel qualcosa in più che lo distingue dagli altri attori, e Rosario Dawson, che si presenta sopra le aspettative, calandosi perfettamente nell'aspetto drammatico del film.
Molto dolce la scena del ballo tra i due, e bellissima anche una delle scene finali, nella quale Tim Thomas si fa pungere dalla medusa nella vasca da bagno, concludendo finalmente il suo piano.
Un film dal mio punto di vista sottovalutato, che invece merita molto di più.

Consigliato: si
Voto: 7

Gomorra escluso dagli Oscar. Una grandissima delusione.

Non ce l'ha fatta "Gomorra", la pellicola italiana che aveva vinto un importante premio a Cannes, a rientrare nella classifica per le nomination agli Oscar. "Gomorra", il film del regista Matteo Garrone sulla camorra, nominato ai Golden Globe, aveva vinto infatti il Grand Prix al Festival di Cannes ed era il candidato italiano per l'Oscar. «Di questa cosa non parlo», è l'unica cosa che ha detto Garrone. Davvero un grande peccato.

E' entrata invece nella classifica dei concorrenti ad una nomination agli Oscar come film straniero la pellicola francese "La Classe", ambientata in una scuola superiore parigina, già vincitrice della Palma d'oro a Cannes.

"Valzer con Bashir" è stato nominato miglior film straniero domenica ai Golden Globe, che sono spesso precursori della vittoria di un Oscar, ed è stato inserito nella classifica per le nomination agli Oscar. ll film, che parla della guerra del 1982 tra Israele e Libano ed è diretto dal regista Ari Folman, è stato scelto dalla National Society of Film Critics, con sede negli Usa, come miglior film del 2008, ed è stato definito un 'documentario animato' che combina interviste audio e animazione.

Gli altri film stranieri in lista per la nomination agli Oscar sono: "Revanche" (Austria), "The Necessities of Life" (Canada), "The Baader Meinhof Complex" (Germania), "Departures" (Giappone), "Tear This Heart Out" (Messico), "Everlasting Moments" (Svezia) e "3 Monkeys" (Turchia).

I nove film, scelti tra 65 candidati, sono stati selezionati da centinaia di membri dell'Academy of Motion Picture Arts and Sciences e da una commissione esecutiva dell'organizzazione. La lista sarà ristretta a cinque da una commissione selezionata a New York e Los Angeles, e i candidati finali per la categoria dei film stranieri saranno annunciati il 22 di gennaio.

Golden Globes 2009

Sono stati assegnati nel corso della notte, durante una cerimonia di gala che si è svolta al Beverly Hilton Hotel di Beverly Hills, i premi della 66a edizione dei Golden Globes Awards.

Da segnalare subito la grande delusione per l’italiano “Gomorra”, il film di Matteo Garrone premiatissimo a Cannes e non solo, che tra i film stranieri è stato battuto dall’animato “Valzer con Bashir” di Ari Folman. Tra i premi assegnati sono state rispettate per lo più le previsioni della vigilia: “The Millionaire” di Danny Boyle ha sbancato vincendo quattro premi (miglior film, regia, sceneggiatura e colonna sonora). Riconoscimento postumo come miglior attore non protagonista a Heath Ledger per “Il Cavaliere Oscuro”, e premio per Mickey Rourke del film “The Wrestler”(già Leone d’oro a Venezia 2008). Meritatissimo il premio come miglior film d'animazione per Wall-E. Un inaspettato doppio premio per Kate Winslet: come miglior attrice protagonista per “Revolutionary Road”, e anche come attrice non protagonista per il controverso “The Reader”.

Qui di seguito trovate la lista completa dei vincitori:


  • Miglior Film - drammatico: The Millionaire
  • Miglior Attrice protagonista - drammatico: Kate Winslet, Revolutionary Road
  • Miglior Attore protagonista - drammatico: Mickey Rourke, The Wrestler
  • Miglior Attore protagonista- musicale/commedia: Colin Farrell, In Bruges
  • Miglior Attrice protagonista- musicale/commedia: Sally Hawkins, Happy-Go-Lucky
  • Miglior Commedia: Vicky Cristina Barcelona
  • Miglior attore non protagonista: Heath Ledger, The Dark Night
  • Miglior attrice non protagonista: Kate Winslet, The Reader
  • Miglior film di animazione: WALL-E
  • Miglior film in lingua straniera: Valzer con Bashir
  • Miglior Regista: Danny Boyle, The Millionaire
  • Miglior Sceneggiatura: Simon Beaufoy, The Millionaire
  • Miglior colonna sonora originale: R. Rahman, The Millionaire
  • Miglior canzone originale: Bruce Springsteen, The Wrestler, da “The Wrestler”

Neverland - Un sogno per la vita

Titolo originale: Finding Neverland
Lingua originale: inglese
Paese: USA
Anno: 2004
Durata: 101'
Colore: colore
Genere: drammatico, biografico
Regia: Marc Forster
Soggetto: Allan Knee
Sceneggiatura: David Magee
Cast: Johnny Depp, Kate Winslet, Dustin Hoffman, Julie Christie, Nick Roud, Radha Mitchell, Joe Prospero, Freddie Highmore




James Matthew Barrie è uno stimato autore teatrale, ma le sue commedie mancano di qualcosa, e non riscuotono successo nell'ambiente aristocratico londinese. Charles Frohman, il produttore dei suoi spettacoli è disperato, e continua a chiedergli nuovi copioni.
Un giorno, seduto su una panchina al parco con il proprio cane a scrivere, conosce per caso Sylvia Llewelyn Davies ed i suoi quattro figli. Nasce in questo modo un grande amore per i quattro bambini, con i quali comincia a passare le sue giornate, a giocare e a farli divertire, offrendogli addirittura il proprio cottage fuori città e arrivando addirittura a sacrificare il proprio matrimonio.
Dei quattro bambini uno, Peter, è taciturno e ride raramente, avendo subito in maniera molto forte lo shock della perdita del padre. James lo incita a scrivere, a sfogarsi inventando storie sulla propria famiglia, e a poco a poco si trova lui stesso ad immaginare una favola fantastica sui quattro fratelli.
Il risultato è Peter Pan, una commedia che, nonostante le previsioni ed i timori di Frohman, riesce a smuovere l'animo del grigio pubblico teatrale, tra i quali Barrie fa sedere anche 25 orfani.

James Barrie, se potesse parlare del film di cui è protagonista, parafrasando una citazione dalla sceneggiatura, potrebbe dire con leggerezza e convinzione: "in fondo questa storia è solo la storia della mia vita, e questo film è solo uno dei tanti. SOLO. Cosa vuol dire solo... ".
Solo per un sognatore non ha alcun significato, perché è un termine limitato, che non lascia spazio alle idee, alla fantasia. I sogni sono l'essenza della vita per Barrie e lo sono per buona parte di noi. Ed è proprio questa la premessa che è necessario fare per vedere un film come Neverland. La divisione fra ragione e sentimento, creatività e razionalità, genio e regolatezza.
Neverland è semplicemente la vita di un uomo che non ha mai perso il desiderio di rimanere bambino. La sceneggiatura, adattata da David Magee sulla base di una commedia teatrale di grande successo, è la vera forza del film. La regia di Marc Forster, infatti, non è mai convincente, e non riesce a trasmettere in pieno, secondo me, la forza contenuta nei momenti fantastici. Ma fortunatamente le parole e le emozioni riescono a scorrere anche da sole. Le stesse vissute da Johnny Depp che vive il suo personaggio allo stesso modo con cui sceglie gli script da interpretare. Barrie è un personaggio dei suoi, con lo sguardo perso nel cielo e un'infinita sensibilità (per molti sono interpretazioni tutte uguali, ma quanti si possono permettere di scegliere ruoli coerenti con se stessi?).
Sei un sognatore? Questo è il flm per te. Sei razionale e poco amante delle favole? Forse questo film non fa per te, anche se volare ogni tanto è un piacere per tutti.

Voto: 7

Il Petroliere

Titolo originale: There Will Be Blood
Paese: USA
Anno: 2007
Durata: 158'
Colore: colore
Audio: sonoro
Genere: drammatico
Regia: Paul Thomas Anderson
Soggetto: Upton Sinclair
Sceneggiatura: Paul Thomas Anderson
Casa di produzione: Paramount Vantage
Cast: Daniel Day-Lewis, Paul Dano, Dillon Freasier, Kevin J. O'Connor, Ciarán Hinds, David Willis, Mary Elizabeth Barrett



Siamo in California, agli inizi del '900: Daniel Plainview, un cercatore d'oro, si rende improvvisamente conto che alla base del futuro c'è il petrolio e così inizia la sua carriera in quel ramo. Acquistata con l'inganno per poche migliaia di dollari una proprietà situata proprio sopra un ricco giacimento, comincia a fare fortuna, ma il destino gli riserverà una vita molto tormentata. Il merito della riuscita di "There will be blood", uno dei migliori film di una stagione ricca di sorprese, stà in una pluralità di fattori: la regia (semplice, essenziale, ma capace di proporre scene di grandissimo impatto visivo) di Paul Thomas Anderson; il coinvolgente commento musicale di Johnny Greenwood e la grande interpretazione del cast. Grandissimo è poi il merito di Daniel Day Lewis: il suo Daniel Plainview è un personaggio unico, fuori degli schemi, un'icona senza tempo. A suo modo, Plainview rappresenta benissimo il lato cinico e detestabile dell'America: quella che non guarda in faccia a nessuno pur di ottenere quello che vuole, che sfrutta l'ignoranza e le debolezze degli altri per raggiungere i propri obiettivi, che ha come unico scopo il profitto e il potere. La scalata del petroliere è quella di un uomo dagli occhi di brace, con i cappelli bisunti e il volto seminascosto dai baffi, che mentre ti tende la mano, con l'altra ti pugnala alla schiena. Ed è meritevolmente che Daniel Day Lewis, mette le mani sull'Oscar. Lewis compie una vera e propria metamorfosi durante il film, aggiungendo il proprio immenso talento ad un personaggio già di per sé interessante. Da non sottovalutare, inoltre, è la performance del bravissimo Paul Dano (il figlio muto di "Little Miss Sunshine") che dà vita ad un giovane predicatore che si oppone, con furore mistico, agli affari di Plainview e si dimostra alla sua altezza in ogni occasione. Basato sul romanzo "Oil!" di Upton Sinclair, datato 1927, "There Will Be Blood" copre trent'anni di storia ma l'ossessione incarnata da Daniel Plainview per il potere e il successo è drammaticamente attuale: cambia lo scenario e il punto da indicare sulla mappa, ma la dipendenza, l'ossessione quasi, che gli Stati Uniti hanno nei confronti dell'oro nero, in un secolo non è affatto cambiata. Anderson sfrutta la storia e i protagonisti per lanciare messaggi, indizi, proporre idee, mostrare metafore, ma mantenendosi a debita distanza dalla facile morale. Il feroce contrasto tra denaro e Chiesa, incarnati dai due protagonisti si risolve con un nulla di fatto: non c'è speranza, non ci sono affetti, solo avidità e follia. L'unica nota stonata di questo altrimenti meraviglioso film è il titolo scelto per l'edizione italiana, "Il Petroliere", che non regge il confronto con l'epicità di quello originale.

Voto: 8,5

Il figlio di Travolta trovato morto per colpo apoplettico

Jett Travolta sarebbe morto a causa di un colpo apoplettico. E' quanto emerge dall'autopsia condotta sul corpo del figlio 16enne dell'attore americano, che non mostrerebbe alcun segno di trauma alla testa, smentendo le prime indicazioni secondo cui Jett sarebbe morto dopo aver sbattuto la testa contro la vasca da bagno. Lo scrive il sito Internet "E!Online", che cita fonti delle autorita' delle Bahamas, secondo cui il corpo del ragazzo dovrebbe essere riconsegnato oggi alla famiglia, che intende cremarlo. Jett Travolta(che, secondo quanto raccontato da John Travolta e dalla moglie Kelly Preston, soffriva della sindrome di Kawasaki, una rara malattia dei vasi sanguigni) era stato trovato morto venerdi' scorso nel bagno del resort alle Bahamas dove stava trascorrendo le vacanze con la famiglia. "Abbiamo il cuore a pezzi", avevano detto ieri in un comunicato i due attori, che hanno un'altra figlia, Elle Bleu, di otto anni. Jett, in passato, era stato vittima di una serie di attacchi epilettici.

New York, 6/1/2009

Ultimatum Alla Terra (2008)

L'alieno Klaatu è arrivato sulla Terra per portare un messaggio all'umanità. E' questo il tema di fondo di "Ultimatum alla Terra", il nuovo remake dell'omonimo film del 1951. La celebre scienziata Helen Benson si ritrova faccia a faccia con un alieno chiamato Klaatu, che ha viaggiato nell’universo per avvertire l’umanità di un’imminente crisi globale. Quando delle forze che sfuggono al controllo di Helen ritengono ostile l’extraterrestre e gli negano la possibilità di parlare ai leader del mondo come aveva richiesto, lei e il figliastro Jacob, con cui è in cattivi rapporti, scoprono rapidamente le conseguenze fatali della frase di Klaatu, che si reputa “un amico della Terra”. Ora Helen deve trovare un modo di convincere l'alieno (il quale, oltre al compito di tentare di parlare alle autorità più importanti del pianeta, aveva anche il compito di sterminare l'intera umanità in caso non lo ascoltassero) che l’umanità in realtà merita di essere salvata. Ma potrebbe anche essere troppo tardi. Il processo di sterminio ha già avuto inizio.
Dopo questo piccolo riassunto tanti potrebbero pensare tra di loro: "Deve essere un bel film!", condizionati soprattutto dal fatto che si tratta di un film sugli alieni.
Prima di andare al cinema a vedere "Ultimatum alla Terra", conoscendo già l'originale avevo grandi aspettative. Ma uscito dalla sala non sono rimasto per niente soddisfatto, neanche Keanu Reeves riesce a salvarsi da questa catastrofe. Noioso, scontato, prevedibile e superficiale, anche il riferimento ad una più profonda riflessione è invece appena sfiorato. Oltretutto fa promozione alla Microsoft e a McDonald in una maniera a dir poco esagerata.
Incredibile poi, nella prima parte del film, come tutti i congegni della polizia fossero già pronti e i riflettori si trovassero già intorno alla sfera appena atterrata: se mancava solo poco più di un'ora all'impatto come potevano essersi organizzati così velocemente? E poi tutti credevano che ci sarebbe stato un impatto, quindi perchè la polizia avrebbe dovuto mettere dei riflettori (tra l'altro esattamente intorno alla sfera)? L'unica cosa che si salva sono gli effetti speciali. Molto bella la scena in cui quella specie di polvere di cui era composto il robot gigante "inghiottisce" il camion.
Ma sostanzialmente "Ultimatum alla Terra" è molto deludente. Molto meglio, a questo punto, rispolverarsi l'originale del 1951.

Consigliato: no, molto meglio l'originale
Voto:4,5

Classifica dei migliori film del 2008

1 Into the wild - Sean Penn

Il film che mi ha trasmesso più emozioni, che è stato capace di trasportarmi in un mondo a parte e farmi provare quella sensazione di libertà estrema. Assolutamente meraviglioso.




2 Sweeney Todd, The Demon Barber of Fleet Street - Tim Burton

Pur non predilendo i musical, "Sweeney Todd" è riuscito a guadagnarsi il 2° posto sul mio podio. Sarà per le musiche a dir poco fantastiche, o per l' incredibile capacità espressiva di due grandissimi attori come Johnny Depp e Helena Bonham Carter, ma credo che questo film segnerà per sempre la storia del genere.


3 Wall-E - Andrew Stanton

La Pixar riesce ormai a stupire sempre di più. Questa volta lo fa con Wall-E, il tenero robottino già diventato famoso. Anche questo un film che segnerà per sempre il genere.




4 Gomorra - Matteo Garrone

5 Il Petroliere - Paul Thomas Anderson

6 Il Cavaliere Oscuro - Christopher Nolan

7 The Orphanage - Juan Antonio Bayona

8 Non E' Un Paese per Vecchi - Ethan Coen e Joel Coen

9 Changeling - Clint Eastwood

10 The millionaire - Danny Boyle

Classifiche dei migliori film per anno

Cooming Soon

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