Non ce l'ha fatta "Gomorra", la pellicola italiana che aveva vinto un importante premio a Cannes, a rientrare nella classifica per le nomination agli Oscar. "Gomorra", il film del regista Matteo Garrone sulla camorra, nominato ai Golden Globe, aveva vinto infatti il Grand Prix al Festival di Cannes ed era il candidato italiano per l'Oscar. «Di questa cosa non parlo», è l'unica cosa che ha detto Garrone. Davvero un grande peccato.
E' entrata invece nella classifica dei concorrenti ad una nomination agli Oscar come film straniero la pellicola francese "La Classe", ambientata in una scuola superiore parigina, già vincitrice della Palma d'oro a Cannes.
"Valzer con Bashir" è stato nominato miglior film straniero domenica ai Golden Globe, che sono spesso precursori della vittoria di un Oscar, ed è stato inserito nella classifica per le nomination agli Oscar. ll film, che parla della guerra del 1982 tra Israele e Libano ed è diretto dal regista Ari Folman, è stato scelto dalla National Society of Film Critics, con sede negli Usa, come miglior film del 2008, ed è stato definito un 'documentario animato' che combina interviste audio e animazione.
Gli altri film stranieri in lista per la nomination agli Oscar sono: "Revanche" (Austria), "The Necessities of Life" (Canada), "The Baader Meinhof Complex" (Germania), "Departures" (Giappone), "Tear This Heart Out" (Messico), "Everlasting Moments" (Svezia) e "3 Monkeys" (Turchia).
I nove film, scelti tra 65 candidati, sono stati selezionati da centinaia di membri dell'Academy of Motion Picture Arts and Sciences e da una commissione esecutiva dell'organizzazione. La lista sarà ristretta a cinque da una commissione selezionata a New York e Los Angeles, e i candidati finali per la categoria dei film stranieri saranno annunciati il 22 di gennaio.
Sono stati assegnati nel corso della notte, durante una cerimonia di gala che si è svolta al Beverly Hilton Hotel di Beverly Hills, i premi della 66a edizione dei Golden Globes Awards.
Da segnalare subito la grande delusione per l’italiano “Gomorra”, il film di Matteo Garrone premiatissimo a Cannes e non solo, che tra i film stranieri è stato battuto dall’animato “Valzer con Bashir” di Ari Folman. Tra i premi assegnati sono state rispettate per lo più le previsioni della vigilia: “The Millionaire” di Danny Boyle ha sbancato vincendo quattro premi (miglior film, regia, sceneggiatura e colonna sonora). Riconoscimento postumo come miglior attore non protagonista a Heath Ledger per “Il Cavaliere Oscuro”, e premio per Mickey Rourke del film “The Wrestler”(già Leone d’oro a Venezia 2008). Meritatissimo il premio come miglior film d'animazione per Wall-E. Un inaspettato doppio premio per Kate Winslet: come miglior attrice protagonista per “Revolutionary Road”, e anche come attrice non protagonista per il controverso “The Reader”.
Qui di seguito trovate la lista completa dei vincitori:
Siamo in California, agli inizi del '900: Daniel Plainview, un cercatore d'oro, si rende improvvisamente conto che alla base del futuro c'è il petrolio e così inizia la sua carriera in quel ramo. Acquistata con l'inganno per poche migliaia di dollari una proprietà situata proprio sopra un ricco giacimento, comincia a fare fortuna, ma il destino gli riserverà una vita molto tormentata. Il merito della riuscita di "There will be blood", uno dei migliori film di una stagione ricca di sorprese, stà in una pluralità di fattori: la regia (semplice, essenziale, ma capace di proporre scene di grandissimo impatto visivo) di Paul Thomas Anderson; il coinvolgente commento musicale di Johnny Greenwood e la grande interpretazione del cast. Grandissimo è poi il merito di Daniel Day Lewis: il suo Daniel Plainview è un personaggio unico, fuori degli schemi, un'icona senza tempo. A suo modo, Plainview rappresenta benissimo il lato cinico e detestabile dell'America: quella che non guarda in faccia a nessuno pur di ottenere quello che vuole, che sfrutta l'ignoranza e le debolezze degli altri per raggiungere i propri obiettivi, che ha come unico scopo il profitto e il potere. La scalata del petroliere è quella di un uomo dagli occhi di brace, con i cappelli bisunti e il volto seminascosto dai baffi, che mentre ti tende la mano, con l'altra ti pugnala alla schiena. Ed è meritevolmente che Daniel Day Lewis, mette le mani sull'Oscar. Lewis compie una vera e propria metamorfosi durante il film, aggiungendo il proprio immenso talento ad un personaggio già di per sé interessante. Da non sottovalutare, inoltre, è la performance del bravissimo Paul Dano (il figlio muto di "Little Miss Sunshine") che dà vita ad un giovane predicatore che si oppone, con furore mistico, agli affari di Plainview e si dimostra alla sua altezza in ogni occasione. Basato sul romanzo "Oil!" di Upton Sinclair, datato 1927, "There Will Be Blood" copre trent'anni di storia ma l'ossessione incarnata da Daniel Plainview per il potere e il successo è drammaticamente attuale: cambia lo scenario e il punto da indicare sulla mappa, ma la dipendenza, l'ossessione quasi, che gli Stati Uniti hanno nei confronti dell'oro nero, in un secolo non è affatto cambiata. Anderson sfrutta la storia e i protagonisti per lanciare messaggi, indizi, proporre idee, mostrare metafore, ma mantenendosi a debita distanza dalla facile morale. Il feroce contrasto tra denaro e Chiesa, incarnati dai due protagonisti si risolve con un nulla di fatto: non c'è speranza, non ci sono affetti, solo avidità e follia. L'unica nota stonata di questo altrimenti meraviglioso film è il titolo scelto per l'edizione italiana, "Il Petroliere", che non regge il confronto con l'epicità di quello originale.
Voto: 8,5